PAN, VIAGGIO SULL'ISOLA CHE NON C'E'
Il piccolo Peter ne sa qualcosa. Il tipetto ha 12 anni e una gran voglia di far casino. La mamma lo ha lasciato in un orfanotrofio di Londra dove cerca di tenere testa alla quotidianità e alle suore non proprio di animo nobile e gentile.
Un giorno lui e un amichetto scoprono una stanza segreta dove la Superiora accumulava parecchie ricchezze. Inoltre iniziano a sparire i piccoli ospiti.
Peter fa 1 più 1 in un nanosecondo. La tizia con il velo si vende i marmocchi.
E così un bel giorno in attesa che accada qualcosa... anche lui viene risucchiato a Neverland.
Un mondo di pirati, guerrieri, fate. E' il mondo da cui proviene sua madre. E lui, Peter, ha un potere eccezionale oltre che genio e caparbietà.
Così accompagnato da Uncino, Spugna e Giglio Tigrato finirà per diventare un eroe.
L'eroe in grado di volare.
Ecco.
Naturalmente il film è una sorta di trasposizione del famigerato romanzo PETER PAN di James Barrie datato nientemeno che 1902. La fantasia non ha età. Peter è a tutt'oggi di un'attualità disarmante.
Quello che in questo film non è messo in evidenza è il desiderio del piccolo di non voler crescere.
Volevo sottolineare qualcosa che non sapevo ma che vale la pena di mettere in evidenza. Barrie alla sua morte lasciò i diritti di sfruttamento dei suoi diritti d'autore all'ospedale pediatrico londinese nel quartiere di Bloomsbury.
Sfido altri autori a fare altrettanto.
E a scrivere romanzi di fantasia.
Io quando sono a Geisterland non penso più a nulla e spesso è una cura che libera da parecchi mali.
Aspetto le vostre recensioni e un bel CLICK sulla mia pagina FACEBOOK.
Un grazie volante dalla vostra Madame Twenty
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