venerdì 13 maggio 2016

Le dita nel naso

A volte ci domandiamo perché!?
Dove andiamo? chi siamo? da dove veniamo? ma soprattutto.. perché diciamo "un paio di mutande" se poi la mutanda è una? forse perché mutande è plurale?
Sono domande esistenziali queste. E' necessario trovare le risposte.
Per esempio perché al semaforo sentiamo questo irresistibile impulso di metterci le dita nel naso?
E non dite di non averlo mai fatto perché secondo uno studio scientifico pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, soltanto il 3,5% della popolazione non lo fa.
Trattando di libri vi do una dritta. E un suggerimento di lettura (prima di quello solito).

L'ANTICA ARTE DI METTERSI LE DITA NEL NASO

Non so cosa avesse in mente il signor Roland Flicket quando ha pensato alla trama di questo libro ma è chiaro che il suo è uno scritto umoristico e dissacrante. Qualcosa che vuole dirci che esistono modi di rompere le barriere. Ecco, ci sono modi e modi per carità. A ognuno il suo. 
Il preferirei un martello.
Tuttavia, la famigerata caccola è in realtà muco. E il muco in barba al migliore dei bradipi, viaggia alla velocità di 3-12 mm al minuto rivestendo la superficie interna del naso. Il tutto dopo aver "purificato" lo stesso inglobando al suo interno microbi, polveri, allergeni.
Insomma se anche la letteratura parla di caccole, che dire, scaccolatevi senza pudore e riservate quest'ultimo per cose ben più serie.
Lo so oggi butta così, perdonatemi ma è l'adrenalina del venerdì.
Comunque se non volete "sporcarvi" io vi do il solito pulito e divertente consiglio di lettura....



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Un'ironica Madame Twenty

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