mercoledì 18 maggio 2016

Pan viaggio sull'isola che non c'è

PAN, VIAGGIO SULL'ISOLA CHE NON C'E'


Della serie... "con la fantasia puoi volare"!
Il piccolo Peter ne sa qualcosa. Il tipetto ha 12 anni e una gran voglia di far casino. La mamma lo ha lasciato in un orfanotrofio di Londra dove cerca di tenere testa alla quotidianità e alle suore non proprio di animo nobile e gentile.
Un giorno lui e un amichetto scoprono una stanza segreta dove la Superiora accumulava parecchie ricchezze. Inoltre iniziano a sparire i piccoli ospiti.
Peter fa 1 più 1 in un nanosecondo. La tizia con il velo si vende i marmocchi.
E così un bel giorno in attesa che accada qualcosa... anche lui viene risucchiato a Neverland.
Un mondo di pirati, guerrieri, fate. E' il mondo da cui proviene sua madre. E lui, Peter, ha un potere eccezionale oltre che genio e caparbietà.
Così accompagnato da Uncino, Spugna e Giglio Tigrato finirà per diventare un eroe.
L'eroe in grado di volare.

Ecco. 
Naturalmente il film è una sorta di trasposizione del famigerato romanzo PETER PAN di James Barrie datato nientemeno che 1902. La fantasia non ha età. Peter è a tutt'oggi di un'attualità disarmante. 
Quello che in questo film non è messo in evidenza è il desiderio del piccolo di non voler crescere. 
Volevo sottolineare qualcosa che non sapevo ma che vale la pena di mettere in evidenza. Barrie alla sua morte lasciò i diritti di sfruttamento dei suoi diritti d'autore all'ospedale pediatrico londinese nel quartiere di Bloomsbury. 
Sfido altri autori a fare altrettanto.
E a scrivere romanzi di fantasia.
Io quando sono a Geisterland non penso più a nulla e spesso è una cura che libera da parecchi mali.



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Un grazie volante dalla vostra Madame Twenty

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