giovedì 25 febbraio 2016

Il caso Spotlight

Ci sono cose che non vorresti sapere, argomenti che preferiresti evitare di affrontare, commentare, leggere o addirittura scrivere.
Per ogni credente, di religione cattolica, il film IL CASO SPOTLIGHT è davvero una mazzata alle gambe. Se vogliamo essere leggeri nei commenti certo.
E' anche qualcosa di peggio.


Il Boston Globe si ritrova un nuovo direttore, ebreo. La richiesta è immediata e senza possibilità di replica. C'è un prete accusato di pedofilia. Un prete di Boston. La storia era stata insabbiata. Il nuovo direttore prende la pala e la mette in mano al gruppo Spotlight, un team di giornalisti dediti a inchieste particolari.
La realtà, non solo il film, parla delle accuse all'arcivescovo Law, accusato di pedofilia in diverse parrocchie. L'indagine è valsa al Boston Globe nientemeno che il Premio Pulitzer. 
Il caso si allarga. Via i personalismi, Diviene una lotta vera e propria contro la Chiesa Cattolica. I preti accusati diventano 70. Il numero dei minori coinvolti esagerato. E l'autorità ecclesiastica insabbiò tutto, con la complicità di alcuni avvocati.
Nel Paese delle libertà il film è vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti, "per la presenza di linguaggio e riferimenti sessuali".
Il film ha ricevuto una serie di candidature: miglior film, miglior regia, miglior attrice non protagonista, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio.
E' realtà e fa paura. 
Mi sento soltanto di non fare di tutta l'erba un fascio.
Il marcio è ovunque. Nella Chiesa, di certo, fa maggior paura. 
E' cronaca dei giorni nostri.
E' un film da vedere.
Quando la distanza tra realtà e fantasia si stringe così tanto, io scelgo la fantasia.
Mi aiuta parecchio.


Buonanotte da Madame Twenty

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