lunedì 15 febbraio 2016

La Grande Scommessa

Scommettiamo che questo film non mi piace?
L'ho pensato prima di optare per questa scelta. Lo ammetto. L'ho pensato ma nonostante questo visto che mi piacciono le scommesse ho ceduto alla tentazione. L'ho visto. Io. Voi evitate! 

LA GRANDE SCOMMESSA


La storia è vera e questa è la chiave della fregatura presa. Mi intrigava vedere qualcosa che è accaduto realmente. Mi intriga sempre questa cosa. Dovrei farmela passare. 
2005. Il mercato immobiliare statunitense è stabile, florido, la gente chiede i mutui e li ottiene. Fantascienza. In Italia, dico.
Un tizio, Burry, tuttavia intuisce che qualcosa non va, ci sono segnali di instabilità.
A questo punto partono i termini tecnici. CDO, AAA, tassi variabili, pacchetti azionari.
Un film in lingua araba sarebbe stato più comprensibile.
Hanno utilizzato anche gli chef per tentare di spiegare l'inspiegabile.
A me è venuta solo una gran fame alla fine. 
L'epilogo è una mega truffa architettata dalle banche. E ci siamo cascati tutti. Pure in Europa. 
Ora non voglio affossare il film perché in effetti ha un buon retrogusto. Il senso della variabilità non tanto dei tassi manovrati dai potenti, quanto piuttosto del senso morale degli operatori del settore, e non solo.

Vabbè io pure voglio fare una Grande Scommessa.
Quanti acquirenti avrà il mio primo Volume della saga fantasy che diventerà una delle più famose dell'editoria e anche del cinema? (ho esagerato?!).
A voi l'ardua sentenza.


La vostra Madame Twenty



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